Una visione a 360 gradi dei tuoi dati
Dove parliamo di come utilizzare correttamente i diagrammi circolari, evidenziando i contesti in cui brillano e quelli in cui ingannano.
[To give insight to statistical information] it occurred to me, that making an appeal to the eye when proportion and magnitude are concerned, is the best and readiest method of conveying a distinct idea. (William Playfair)
Continuiamo la nostra esplorazione nel modo della Data Visualization analizzando una delle tipologia di rappresentazione dei dati più conosciute e apprezzate di sempre: i diagrammi circolari, tra i quali il più noto è sicuramente il grafico a torta.
Tra le varie tecniche di visualizzazione, il diagramma circolare si distingue per la sua semplicità ed efficacia nel trasmettere rapidamente informazioni proporzionali.
Tuttavia spesso i diagrammi circolari vengono utilizzati a sproposito a causa della gradevolezza visiva che trasmettono, creando confusione nel messaggio da visualizzare. Cerchiamo quindi di capire quando utilizzare questa tipologia di diagrammi per cogliere al meglio le informazioni che vogliamo tirare fuori dai nostri dati.
Storicamente si attribuisce la paternità del grafico a torata allo statistico William Playfair che nel 1801 lo utilizzò per rappresentare la porzione dell’impero Turco nei vari continenti. Oggi questi diagrammi sono diventati uno degli strumenti più popolari per la rappresentazione visiva dei dati per la loro semplicità e immediatezza, che li rendono adatti a una vasta gamma di pubblici e contesti, dalla presentazione di dati aziendali ai report accademici e articoli giornalistici.
Ma entriamo più nel dettaglio. Un grafico a torta è una rappresentazione visiva in cui un cerchio è diviso in segmenti proporzionali ai dati che rappresentano. Ogni 'fetta' del cerchio rappresenta una categoria, e la sua ampiezza è proporzionale alla grandezza di quella categoria all'interno del set di dati totale. Questi diagrammi sono particolarmente utili per mostrare rapporti percentuali e distribuzioni di categorie.
Nonostante siano facilmente interpretabili e possano rappresentare efficacemente dati semplici, questi diagrammi presentano alcune limitazioni:
è difficile confrontare visivamente le dimensioni delle varie fette, specialmente se sono simili in dimensioni,
possono diventare confusi o meno efficaci quando si hanno molte categorie.
Un diagramma circolare efficace, quindi, dovrebbe limitare il numero di categorie per evitare confusione.
Anche la scelta dei colori è cruciale: colori contrastanti possono aiutare a distinguere le diverse fette. Le etichette dovrebbero essere chiare e concise, e una legenda può essere utilizzata per spiegazioni più dettagliate.
Supponiamo ad esempio di voler rappresentare con un diagramma a torta le disponibilità a magazzino di articoli di varia natura raggruppate per categoria merceologica. Limitando il numero a 20, otterremo ad esempio una rappresentazione di questo tipo:
Per quanto sia bello graficamente, la presenza di molti valori e la scelta di riutilizzare più volte lo stesso colore (a causa sempre dell’elevato numero di valori) non ci dice niente di particolarmente interessante, anzi forse ci da la falsa informazione che “più o meno” le categorie merceologiche in giacenza si equivalgono.
Proviamo invece a raggruppare ulteriormente le categorie in macro-categorie, in modo da limitare la visualizzazione a sole 5 fette. In questo caso il diagramma è molto più espressivo, mostrando informazioni utili a chi lo osserva, come il fatto che ci sia un problema di vendita con i prodotti Tecnologici.
Oltre al classico diagramma a torta, esiste il diagramma a ciambella, che ha un centro vuoto. Questo può migliorare la leggibilità, in particolare in confronti diretti tra categorie. Alcune varianti includono anche grafici a torta esplosi, che separano le fette per enfatizzare determinate categorie.
Esistono altre tipologie di diagrammi circolari, come quelli Polari o Radiali, utilizzati principalmente per analisi su più dimensioni, quindi non danno particolare valore con il nostro esempio. Ed è proprio questo il punto:
una rappresentazione grafica non va scelta per la sua bellezza estetica, o almeno non deve essere la ragione principale di scelta a discapito di quella informativa, che invece deve essere il fattore determinante quando creiamo dei report o delle dashboard di dati.
Appuntamento alla prossima settimana, e come sempre vi invitiamo a contattarci per provare Elly sui vostri dati utilizzando le giuste rappresentazioni grafiche.