Data Storytelling: imparare a far parlare i dati
Due giorni di formazione, una nuova direzione per Elly.
Bentornati alla nostra newsletter settimanale, lo spazio in cui ogni volta proviamo a fare una cosa semplice, ma tutt’altro che banale: parlare di Business Intelligence senza tecnicismi, senza acronimi da manuale, senza formule da laboratorio.
Solo strumenti, storie ed esempi concreti per chi ogni giorno si trova a decidere, spesso con un file Excel aperto davanti e mille pensieri in testa.
Questa settimana — siamo arrivati al numero 78 — vogliamo raccontarvi qualcosa che non riguarda una nuova funzione o un’integrazione appena rilasciata. Vogliamo condividere una trasformazione interna, qualcosa che sta già cambiando il nostro modo di pensare e costruire la piattaforma. E che sta cambiando anche il modo in cui Elly vi aiuta a leggere i dati della vostra azienda.
Ma prima, come sempre, iniziamo con un po’ di musica direttamente dalla nostra playlist Spotify:
🎧 Something Just Like This – The Chainsmokers & Coldplay 🎧
Una melodia semplice, familiare, quasi rassicurante. Proprio come dovrebbe essere una buona dashboard: intuitiva, chiara e sempre pronta a guidarti.
La scorsa settimana abbiamo organizzato una due giorni di formazione intensiva presso il nostro ufficio di Casoria, con un obiettivo ambizioso: imparare a raccontare meglio i dati.
A guidarci in questo percorso sono stati Fabio Piccigallo, autore del libro Data Storytelling e Noemi Speciale, formatrice ed esperta di visualizzazione.
Due professionisti straordinari, che ci hanno aiutato a guardare le dashboard con occhi nuovi e a porci alcune domande fondamentali:
Che cosa racconta davvero questo grafico?
È chiaro per chi lo guarda?
Aiuta a prendere una decisione o crea solo confusione?
Abbiamo parlato di semplicità, di chiarezza, di estetica. Ma anche — e forse soprattutto — di empatia.
Sì, empatia. Perché chi costruisce una dashboard deve mettersi nei panni di chi la userà. Non tutti leggono i dati allo stesso modo:
un imprenditore guarda al fatturato,
un commerciale ai margini,
un responsabile amministrativo alla cassa.
Ed è proprio per questo che stiamo lavorando per rendere il nostro sistema agentico capace di adattarsi: di “impersonare” chi interpreta i dati, fornendo non solo risposte, ma veri e propri racconti su misura.
Durante il workshop abbiamo fatto esercizi “analogici”, come per esempio disegnare grafici a mano, prima ancora di aprire Power BI o qualsiasi altro strumento.
Un gesto semplice, quasi disarmante, che ci ha costretti a fermarci e riflettere:
Qual è il messaggio che voglio trasmettere?
Qual è il modo più semplice per farlo arrivare?
Perché i dati, da soli, non dicono nulla.
Bisogna farli parlare.
E per farli parlare, servono le domande giuste, le scelte giuste, a volte, perfino il silenzio giusto.
La cosa che più ci ha colpiti — e che ci porteremo dietro — è l’idea che una dashboard non debba solo “funzionare” tecnicamente, ma debba:
raccontare qualcosa,
comunicare un messaggio,
guidare chi la legge verso un’intuizione.
Non basta mettere insieme grafici e KPI. Bisogna scegliere cosa mostrare, come mostrarlo e, soprattutto, perché.
Abbiamo riscoperto la potenza delle forme base: barre, linee, aree, radar. Ma soprattutto, abbiamo riscoperto la centralità dell’intenzione narrativa: ogni grafico è una scelta. Ogni visualizzazione, una storia.
Abbiamo parlato anche di ciò che non va mostrato.
Di come, spesso, il vero valore di una dashboard stia nel saper togliere:
rimuovere colori superflui,
ridurre il numero di filtri,
accorciare gli assi,
eliminare le etichette inutili.
Decluttering, lo ha chiamato Noemi. Fare pulizia.
Perché quando c’è troppo rumore, l’informazione si perde.
E poi c’è stato un passaggio, a metà del secondo giorno, che ha acceso qualcosa in tutto il team: l’idea che i dati debbano essere autoevidenti.
Che non servano mille spiegazioni, ma basti uno sguardo per capire se qualcosa va o non va. Questo è esattamente quello che, da sempre, proviamo a fare con Elly.
Elly nasce per semplificare l’analisi, ma non ci basta più semplificare: vogliamo che Elly diventi uno strumento capace di comunicare. Che sappia raccontare una variazione di fatturato non solo con un numero, ma con un contesto.
Che aiuti a prendere decisioni non solo mostrando un trend, ma spiegandone il significato.
Vogliamo che Elly sia in grado di trasformare l’informazione in conoscenza.
Non sono mancati i momenti legati al cibo, dopotutto questa formazione è capitata proprio a cavallo della Pasqua, si poteva non deliziare i nostri ospiti con le nostre tradizioni?
Questa formazione è stata il primo passo di una collaborazione più ampia con Fabio e Noemi. Nei prossimi mesi lavoreremo con loro per inserire i principi del data storytelling in ogni angolo della piattaforma. Sperimenteremo nuove logiche narrative, nuove modalità di visualizzazione, nuove intelligenze agentiche in grado di raccontare i dati con un linguaggio semplice e utile.
Perché una dashboard non deve essere solo corretta. Deve essere leggibile. Deve essere bella. Deve essere umana.
E se anche voi, ogni tanto, vi trovate davanti a una dashboard a chiedervi:
“E quindi?”
Sappiate che ci stiamo lavorando. Per trasformare quella domanda in una risposta chiara, semplice, concreta.
📍 Vieni a trovarci alla AI Week 2025!
Il 13 e 14 maggio saremo a Milano, presenti all’AI Week → l’evento italiano dedicato alle applicazioni dell’intelligenza artificiale nel business.
Un’occasione perfetta per conoscerci di persona, scoprire le novità in arrivo su Elly e confrontarci su come i dati possano diventare finalmente comprensibili e utili a tutti.