Cinque romanzi per chi ama dati, AI e storie che fanno pensare
Dal potere (e pericolo) dei dati alle sfide della logica, cinque letture estive per riflettere su come tecnologia e immaginazione possano cambiare il nostro modo di vedere il mondo.
Ferragosto, newsletter numero 94.
Tra una grigliata, un tuffo e una partita a carte sotto l’ombrellone, questa settimana vi proponiamo un’edizione speciale: leggera, curiosa, un po’ fuori dal solito tracciato.
Niente nuove funzionalità, niente dietro le quinte dei nostri partner – che comunque continuano a portare Elly nel mondo.
Solo per questo weekend: chiudiamo le dashboard e apriamo un libro.
Perché se i dati sanno raccontare storie, anche la narrativa – quella giusta – può insegnarci molto su logica, intelligenza artificiale e sul modo in cui guardiamo il mondo.
E come sempre, partiamo dalla musica:
🎵 “It’s a beautiful day” - Queen
Una giornata perfetta, proprio come una buona lettura estiva: lenta, avvolgente, capace di lasciarti qualcosa anche dopo l’ultima pagina.
I dati hanno il potere di raccontare storie, ma anche la narrativa – quella giusta – può farci vedere la logica, la tecnologia e l’intelligenza artificiale sotto una luce diversa.
Questi cinque romanzi non sono manuali, ma ciascuno, a modo suo, è una lente per osservare il rapporto tra persone, numeri e macchine.
Abbiamo pensato di consigliarvi delle letture che fanno riflettere, ispirano e – a volte – mettono in guardia.
1. Il Cerchio – Dave Eggers
Un colosso tecnologico capace di raccogliere ogni informazione su ogni individuo, in tempo reale e senza limiti apparenti.
La promessa? Trasparenza assoluta.
Il rischio? Una società dove la privacy diventa un concetto d’altri tempi, sostituita dal controllo continuo.
Per chi lavora con i dati, è una metafora potente: quanto monitoraggio è davvero sano? E come garantire che i nostri strumenti restino alleati, non gabbie dorate? Un romanzo che inquieta perché il suo futuro somiglia fin troppo al nostro presente.
2. Il Mondo Nuovo – Aldous Huxley
Una civiltà progettata a tavolino, dove ogni individuo è “programmato” geneticamente e psicologicamente per il proprio ruolo. Tutto è perfetto, ordinato… ma anche privo di emozione e spirito critico.
Per chi si occupa di BI, è un monito: i numeri aiutano a pianificare, ma se non lasci spazio all’imprevisto e alla creatività, rischi di creare un’azienda “perfetta” ma sterile. Una lettura che invita a chiedersi: quando l’ottimizzazione diventa disumanizzazione?
3. Io, Robot – Isaac Asimov
Più che fantascienza, una raccolta di esperimenti mentali sull’etica della tecnologia e sul rapporto uomo–macchina. Le Tre Leggi della Robotica sono una bussola narrativa, ma anche un esercizio di progettazione responsabile.
Perfetto per chi si chiede: fino a che punto possiamo fidarci di una macchina? E cosa significa davvero “trasparenza” nei processi che deleghiamo a un algoritmo? Ogni racconto è una simulazione di crisi, utile anche per chi sviluppa o analizza sistemi automatizzati.
4. Il teorema del pappagallo – Denis Guedj
Una libreria parigina, lettere cifrate, storie di grandi matematici: un giallo letterario che trasforma la matematica in avventura.
Ogni formula diventa una storia condensata, con un’idea e un contesto. Proprio come in BI, il dato da solo non basta: il vero valore nasce dal significato che riusciamo a estrarne. Guedj fa percepire la matematica non come regola astratta, ma come racconto umano di creatività e ingegno.
5. Zio Petros e la congettura di Goldbach – Apostolos Doxiadis
La storia di un uomo che dedica la vita a tentare di dimostrare uno dei più antichi problemi irrisolti della matematica. Una sfida che diventa passione, poi ossessione.
Parla del confine sottile tra perseveranza e ostinazione, e di come le grandi ambizioni possano dare senso alla vita… ma anche logorarla. Un avvertimento valido anche per le imprese: non perdere di vista il “perché” mentre insegui il “come”.
Extra per curiosi – Il mago dei numeri – Hans Magnus Enzensberger
Un’avventura onirica che guida il giovane Roberto attraverso mondi matematici pieni di paradossi e logiche sorprendenti. Dimostra come la matematica – e i dati – non siano aridi, ma un linguaggio per raccontare meraviglie e risolvere enigmi. Un modo leggero e creativo per ricordarsi che ragionare con i numeri può essere anche un gioco.
Alla fine, leggere in estate è un lusso: puoi farlo senza timer, senza interruzioni, senza sentirti in colpa. E magari scoprire che certe frasi, certi personaggi o certe idee ti restano addosso più di un grafico ben fatto.
Questi romanzi non parlano di dashboard o KPI, ma di ciò che c’è dietro: curiosità, etica, ingegno, voglia di capire. E sono le stesse cose che servono quando torneremo a guardare i nostri dati a settembre.
Buon Ferragosto, e buone letture ovunque voi siate.